Saggi di John Maxwell Coetzee

John Maxwell Coetzee, scrittore sudafricano, nel 2003 viene insignito del Premio Nobel per la Letteratura. Nelle sue opere narrative ha attaccato il sistema dell’apartheid e condannato il colonialismo nelle sue varie manifestazioni storiche, coniugando esigenza di denuncia e attenzione alle necessità estetiche del romanzo.
In questo articolo vi parliamo del suo lavoro “Saggi”, edito da Einaudi. Sembra che Coetzee abbia scrutato negli occhi gli scrittori di cui parla. Non importa che molti siano uomini e donne di decenni e secoli passati. Ogni volta Coetzee, immergendosi nella scrittura di autori come Defoe e Beckett, Flaubert o Roth, riporta alla luce una verità tanto ustionante da apparire ancora pulsante di vita. Il gusto per il dettaglio biografico inatteso (Robert Walser soffriva di «crampi psicosomatici» che attribuiva ad un’avversione per la penna; Irène Némirovsky scriveva «finali affrettati» perché cominciava sempre un altro romanzo prima di concludere il precedente), la capacità di cogliere e interpretare ogni sfumatura dei personaggi più emblematici, il passo narrativo e una scrittura che anche nello spazio di un breve saggio conserva la sua potente precisione, rendono questo volume un compendio di critica letteraria impareggiabile.

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